Diciassettenne rifiuta 8 milioni di dollari per il suo sito sulla pandemia: “Non voglio diventare uno speculatore”

Registra oltre 30 milioni di utenti giornalieri ncov2019.live, la piattaforma online di tracciamento del COVID-19 nata dalla mente del diciassettenne statunitense Avi Schiffmann; il portale web è valutato 8 milioni di dollari, ma il ragazzo non cede alle offerte

Un impiego alla Microsoft, una cospicua massa di investimenti pubblicitari e 8 milioni di dollari: per moltissime persone tutto ciò rappresenterebbe senza dubbio un vero e proprio sogno, ma Avi Schiffmann – studente dello Stato di Washington – non sembra essere dello stesso parere. Quanto poc’anzi elencato, infatti, ricalca in modo fedele quello a cui il diciassettenne statunitense ha rinunciato non molto tempo fa.

Ma cosa ha spinto il mondo del business a esercitare una così alta pressione su un solo ragazzo? La risposta risiede nel sito ncov2019.live, piattaforma online di tracciamento del COVID-19 creata a inizio pandemia proprio dal giovane americano. Un portale web nato senza troppe ambizioni trasformatosi velocemente in un sensazionale fenomeno universale capace di registrare oltre 30 milioni di accessi giornalieri e, nel complesso, più di 700 milioni di utenti unici.

La domanda che ognuno di noi realmente si pone, tuttavia, resta essenzialmente un’altra: quali sono le apparentemente incomprensibili ragioni che hanno convinto un normale teenager a non accettare le pur esorbitanti offerte giuntegli da più parti? A risolvere tale quesito è intervenuto lo stesso Avi Schiffmann, che in un’intervista con Businees Insider ha dichiarato: “Non voglio approfittarne. Ho 17 anni, non mi servono 8 milioni di dollari, non voglio diventare uno speculatore. Molti mi dicono che rimpiangerò questa decisione, ma ho altri piani per il futuro“.

Accennando una leggera vena critica, il diciassettenne ha poi espresso un appunto largamente condivisibile: “Spero che da qui in poi strumenti come il mio vengano realizzati direttamente dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). La responsabilità di dar vita a tali piattaforme non dovrebbe ricadere nelle mani di un ragazzino qualunque: in simili circostanze è ovvio che le persone desiderino conoscere le statistiche“.

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