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Cronaca

Denise Pipitone, spunta confessione inedita: “Non c’erano controlli”

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Fabio

Nell’ultima puntata di Storie Italiane si è parlato della pista tunisina riguardante il caso Denise Pipitone: ecco cosa è emerso.

Dopo il caso Olesya Rostova, la ragazza ucraina che per un periodo si pensava potesse essere Denise Pipitone, l’interesse dei media sul caso di sparizione del 2004 è diventato massimo. In questi mesi anche le indagini sulla scomparsa hanno ripreso vigore e i sospetti degli inquirenti sono tornati a carico di Anna Corona. Pare infatti che la collega che aveva fornito l’alibi in un primo momento, lo avesse fatto per farle una cortesia.

In attesa di capire quali saranno gli sviluppi delle indagini, a Storie Italiane si è tornati a parlare del caso, rispolverando la pista tunisina. Sin dai primi istanti, infatti, è stato ipotizzato che i rapitori potessero aver preso il traghetto Trapani-Tunisi per fare perdere le proprie tracce. La pista era stata considerata dopo il ritrovamento di un biglietto con delle iniziali che potrebbero essere quelle di Denise. Inoltre alcuni testimoni hanno riferito che quel giorno sul traghetto era salito un bambino, il cui vestiario (felpa con cappuccio) aveva destato i sospetti, dato che era inappropriato alla stagione ed al clima.

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Denise Pipitone si trova in Tunisia? La pista i cui indizi stanno emergendo solo ora

Tuttavia in un primo momento questa ipotesi è stata sottovalutata. Con il passare del tempo, però, la possibilità che la piccola sia stata portata a Tunisi ha preso corpo. Il bambino di cui parlavano i testimoni, infatti, poteva essere Denise, vestita con la felpa proprio per celare la sua identità. Inoltre pare che in quel periodo i controlli sui minori fossero inesistenti.

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L’inviata di Storie Italiane si è infatti recata al porto per capire che genere di controlli venissero fatti e gli è stato spiegato che fino al 2012 i bambini non venivano controllati. Per essere imbarcati, dunque, bastava che fossero accompagnati dai genitori. Possibile, dunque, che i rapitori abbiano sfruttato questa mancanza di controllo per lasciare l’Italia e fare perdere le proprie tracce. Si tratta, però, di possibilità difficili da provare, visto che il rapimento è avvenuto 17 anni fa ed è complicato trovare adesso conferme.

Fabio

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