Dramma Eriksen, la confessione di Bruno Pizzul davanti alla tv

Intervistato sul dramma di Christian Eriksen al debutto europeo, Bruno Pizzul ha ritenuto che la gestione tv del caso sia stata eccellente.

Il giorno successivo all’esaltazione per la prestazione degli azzurri con la Turchia, i tifosi di calcio hanno provato paura davanti alle immagini di Christian Eriksen che collassava a terra improvvisamente. L’intervento tempestivo di Kjaer e quello successivo dei medici a bordo campo sono stati provvidenziali per salvare la vita al calciatore dell’Inter, ma ieri abbiamo saputo che il trequartista danese non potrà più tornare a giocare a calcio.

Un dramma sportivo e umano di grosse proporzioni vissuto in diretta mondiale. Proprio per questo il sito d’informazione ‘Leggo‘ ha voluto intervistare la storica voce della Rai Bruno Pizzul, commentatore per decenni delle partite della nazionale e dei grandi appuntamenti europei e mondiali. La prima cosa che gli viene chiesta è come a suo avviso è stata gestita la situazione da un punto di vista esclusivamente televisivo e Bruno ha risposto: “Direi in modo perfetto. Fin dai primi istanti, con Kjaer e compagni che hanno capito immediatamente la situazione delicata. Anche perché un conto è dire un altro è mettere in pratica. Credo che la Danimarca ha fatto la cosa più bella”.

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Dramma Eriksen, Bruno Pizzul: “Bravi i danesi a coprirlo”

L’ex telecronista Rai sottolinea come i compagni di squadra di Eriksen siano stati bravi non solo a intervenire con il massaggio cardiaco, ma anche a coprire la scena per non mostrare troppo alle telecamere: “Fare scudo a Eriksen, con i primi soccorsi fondamentali e poi facendolo uscire dal terreno di gioco con una copertura da libro Cuore”.

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Pizzul non commenta la decisione di fare rivedere le immagini dell’accaduto la sera stessa e nei giorni a seguire, tuttavia fa capire la sua opinione sulla decisione di fare giocare la partita qualche ora dopo: “Il ct danese ha detto che si è pentito, ma non tanto per la sconfitta rimediata. Secondo lui i giocatori erano sotto stress… Il secondo tempo e la manciata di minuti sarebbero stati disputati comunque il giorno dopo a mezzogiorno. Come cantava Freddy Mercury: Show must go on“.

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