Eleonora Daniele furiosa, l’accorato appello tocca il cuore del pubblico

La conduttrice di Storie Italiane, Eleonora Daniele, non riesce a trattenersi e condivide un accorato appello che tocca il cuore del pubblico.

Eleonora danieleDurante la puntata odierna di Storie Italiane, Eleonora Rossi ha ospitato in studio Bruno Rossi, papà di Martina: la ragazza morta in Spagna per sfuggire ad uno stupro di gruppo. Era il 2011 quando la giovane, 26 anni, si trovava a Palma di Maiorca in vacanza con alcuni amici. Il viaggio, però, si è concluso in tragedia quando la giovane è precipitata dal balcone ed ha perso la vita.

Dopo 10 anni di indagini e processi, la verità processuale su ciò che è successo quel giorno è emersa con chiarezza: Martina Rossi stava scappando da un tentativo di stupro di gruppo e per fare questo è precipitata perdendo la vita. Il padre, Bruno, dopo la sentenza di ieri con la quale i due ragazzi coinvolti sono stati condannati a 3 anni di carcere, si è detto triste, ma ha comunque esultato perché giustizia è stata fatta, i colpevoli della morte della figlia sono stati condannati.

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Eleonora Daniele rivolge un appello dopo la sentenza per il caso Martina Rossi

Ospite della trasmissione, il padre di Martina ha condiviso un commosso ricordo della figlia ed ha anche raccontato il dolore provato quando, nel corso delle indagini, gli imputati hanno voluto fare passare Martina come una poco di buono. Con le lacrime agli occhi Bruno ha parlato della figlia sottolineando come fosse una ragazza buona, intelligente e sensibile, cercando di fare emergere la vera natura di Martina.

Mentre parlava Eleonora Daniele lo ha interrotto per dire la sua: “Questa non è giustizia, tre anni per quello che hanno fatto queste persone sono davvero pochi”. La conduttrice poi rivolge un appello al pubblico: “Facciamo in modo che il ricordo di Martina possa essere d’esempio e che questa vicenda possa aiutare a far capire che le donne vanno protette dalla violenza maschile sempre”.

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Gli ospiti in studio hanno concordato con le parole della conduttrice, ritenendo la condanna a tre anni troppo poco per aver causato la morte di una giovane. Dallo studio emerge dunque un appello ad un cambiamento della legge italiana che permetta di infliggere delle pene esemplari per chi si macchia di simili reati.

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