Si chiama Eva Mikula la donna che, nel 1994, fu testimone chiave del processo che portò alla condanna degli Uno Bianca: ma oggi cosa fa?
Attiva tra il 1987 ed il 1994, la banda degli Uno Bianca riuscì a commettere ben 103 crimini (provocando la morte di 24 persone e il ferimento di 102). Chi ha vissuto in quegli anni in Emilia-Romagna non può scordarsi dell’impatto che questa organizzazione criminale ebbe in Italia. A terrorizzare la regione erano in cinque: Roberto Savi, Alberto Savi, Pietro Gugliotta, Marino Occhipinti e Fabio Savi. Fu proprio grazie alla compagna di quest’ultimo che la polizia ha potuto fermare una volta per tutte gli Uno Bianca.
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Il suo nome è Eva Mikula: all’epoca fidanzata con Fabio Savi, la sua testimonianza è stata molto preziosa per l’arresto e la condanna dei cinque criminali. Nonostante il suo aiuto, però, anche dopo i processi (sette in tutto, dai quali è sempre stata assolta) la vita di Eva è rimasta difficile. “Per gli inquirenti era difficile dire che una ragazza clandestina dell’Est li aveva aiutati a catturare quelli della Uno Bianca” ha raccontato la donna al Messaggero.
Eva Mikula, la storia degli Uno Bianca non è ancora finita
Del caso della Uno Bianca si è tornati a parlare molto anche adesso. Quando ha saputo la notizia che Mikula avrebbe scritto un’autobiografia, Fabio Savi le ha scritto una lettera: la donna al Messaggero ha raccontato di come il suo ex compagno avrebbe provato a convincerla a non pubblicare nulla. Poi, quando ormai era certo che Eva non si sarebbe tirata indietro, l’ha denunciata per diffamazione. “Ti piacevano i bei vestiti, i gioielli, i migliori profumi, i bei ristoranti e quei maledetti soldi che portavo a casa” ha scritto l’uomo in una lettera pubblicata in seguito dal Resto del Carlino.
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Secondo Mikula però la storia degli Uno Bianca non è finita quando i suoi membri sono stati incarcerati. Con il suo libro la donna vorrebbe raccontare tutti quei dettagli che il pubblico ancora non conosce. Intanto, ormai lontana da quella vita fatta di violenza, Eva è potuta rinascere: adesso ha dei figli e lavora nel settore immobiliare. Nelle sue interviste fa sapere di lavorare anche come volontaria per un centro contro la violenza sulle donne.
