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Cultura

La storia vera di Ruth Bader Ginsburg, icona femminista degli anni ’50

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Valentina G.

Una giusta causa è molto più di un semplice film: racconta la storia di Ruth Bader Ginsburg, una delle prime donne ammesse all’università di Harvard.

“Non ho intenzione di modificare il mio modo di fare solo per fare un piacere a loro”. Così Ruth Bader Ginsburg rispose quando le venne chiesto come riusciva ad ‘imporsi’ in un ambiente prevalentemente maschile. Allora era il 1972 e lei aveva già raccolto molte vittorie: prima tra tutte l’essere stata la prima donna a laurearsi in giurisprudenza ad Harvard. Per tutta la sua vita la Ginsburg ha dovuto battersi per ottenere un ruolo in un mondo che la voleva frenare solo perchè ‘donna’. Oggi la sua storia (raccontata nel film Una giusta causa) è fonte di ispirazione per moltissime altre persone.

Era il 1955 quando una giovane Ginsburg ha iniziato il corso di laurea in giurisprudenza all’università di legge di Harvard (dov’è una delle uniche 9 studentesse donne in una classe di circa 500). E’ con questo passo che inizia la sua battaglia contro un mondo che allora non vedeva di buon grado le donne in carriera: e pensare che anni dopo la sua laurea, contro ogni previsione dell’epoca, nel 1980 il venne nominata giudice della Corte d’appello degli Stati Uniti d’America. Mancata solo due anni fa, Ruth Bader Ginsburg ha lasciato ai posteri una storia di grande forze e coraggio.

Ruth Bader Ginsburg, una donna che ha fatto la storia: la sua battaglia per la giusta causa

Le sfide per Ruth Bader Ginsburg non sono finite con il termine dei suoi studi. Pur avendo ottenuto uno dei punteggi finali più alti di tutta la sua classe, la neo-laureata per molto tempo non riuscì a trovare comunque lavoro: era il 1959 e nessuno studio legale voleva assumere una donna. In quell’anno la Ginsburg ricevette così tanti ‘no’ da iniziare a mettere in dubbio le proprie capacità: fu solo dopo qualche tempo che si rese conto del reale problema. “Dopo essere stata rifiutata così tante volte ho pensato che non era possibile che nessuno avesse bisogno di me. Doveva esserci qualche altro motivo”.

Sicuramente la Ginsburg aveva un carattere molto forte. Di lei la giornalista Irin Carmon ha scritto: “E’ una donna che, per usare una frase a lei molto cara, sfidava gli stereotipi. Era radicale rimanendo sé stessa: ha battuto la sorte per arrivare dove voleva”. Questa sera (in onore della festa dell’8 marzo) verrà mandato in onda Una giusta causa, film ispirato proprio alle vita di Ruth Bader Ginsburg.

Valentina G.

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