Liliana Resinovich, svolta nelle indagini: spunta verità sconcertante

Nel corso dell’ultima puntata di Chi l’ha visto? sono emersi particolari sospetti sulla scomparsa di Liliana Resinovich: vediamo quali.

La morte di Liliana Resinovich, donna di 63 anni scomparsa da casa il 14 dicembre e ritrovata morta lo scorso 5 gennaio, è ancora una mistero. Nell’ultima puntata di Chi l’ha visto? è andato in onda un servizio nel quale si prova a fare luce sul giorno della scomparsa della donna e su ciò che può esserle accaduto. A presentare la denuncia di scomparsa è stato il marito Sebastiano Visintin, dopo che i vicini di casa lo hanno convinto della necessità di farlo.

Quella sera Liliana doveva incontrarsi con l’amico Claudio Sterpin (82 anni) intorno alle otto di sera. Tuttavia la donna lo ha chiamato dicendogli che avrebbe ritardato perché doveva passare da un negozio di telefonia in centro. Poco dopo la proprietaria di un fruttivendolo locale l’ha vista passare davanti al suo esercizio, ma pare che Liliana al negozio di telefonia non vi sia mai arrivata.

L’ultima persona ad aver visto viva Liliana Resinovich è dunque la proprietaria del fruttivendolo. Quella stessa sera l’amico Claudio, testimone fondamentale per le indagini, comincia a preoccuparsi quando vede che non arriva e la chiama ai due cellulari. Dopo vari tentativi risponde un uomo, il marito Sebastiano, il quale gli dice che la moglie non è in casa ed ha lasciato i telefoni a casa.

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Liliana Resinovich, le incongruenze nelle testimonianze e l’errore nell’indagine

A questo punto della ricostruzione emergono alcuni elementi dissonanti. Il primo è stato fatto notare in una puntata di Chi l’ha visto? del 22 dicembre, nella quale, dopo l’intervista al marito della donna che allora si riteneva solo scomparsa, viene sottolineato come gli inquirenti non abbiano ancora sequestrato i telefoni della donna. Il sequestro è avvenuto il giorno seguente alla puntata del programma andato in onda su Rai Tre. Una disattenzione, questa, che potrebbe aver influito sull’andamento delle indagini e sulla ricerca della verità.

Ma al di là del ritardo nell’analisi di una possibile prova, sono le testimonianze fornite che divergono su alcuni punti e fanno nascere alcuni dubbi. Claudio, l’amico della vittima, sostiene di aver chiamato i vicini di casa di Liliana per informarli della scomparsa e che questi sono andati poi dall’uomo per spingerlo a sporgere denuncia. Sebastiano ha detto invece di essere stato lui ad andare dai vicini di casa per chiedere aiuto. Qualunque sia la verità su questo dettaglio, pare che siano stati questi a dirgli di denunciare la scomparsa della moglie.

Nei giorni seguenti la scomparsa, il fratello della vittima, Sergio, ha chiamato al cognato per sapere cosa fosse successo alla sorella e, stando al suo racconto, pare che questo fosse maggiormente interessato al denaro che non alla scomparsa. Sergio ha raccontato che Sebastiano gli ha detto: “Io con lei non riesco a vivere, ho una pensione di 500 euro. Non ho fatto caso al momento”. Lo stesso pare abbia fatto quando è andato a trovarlo a casa, in quel caso gli avrebbe detto che Liliana gli avrebbe lasciato 2000 euro per le bollette.

Nonostante i dubbi e le incertezze emerse in queste settimane dalle testimonianze, il marito non è ritenuto un sospettato. Le indagini stanno procedendo senza che nessuna delle persone sentite dagli investigatori sia ritenuto colpevole del decesso della donna. Attualmente non è nemmeno chiaro se Liliana sia stata uccisa o si sia tolta la vita.

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