Mattia Binotto, cosa faceva prima di entrare in Ferrari: nessuno ci crede

Mattia Binotto è divenuto noto al grande pubblico quando è diventato Team Principal della Ferrari, ma cosa faceva prima? Non ci crederete.

Quando nel 2019 Maurizio Arrivabene è stato sostituito da Mattia Binotto come Team Principal della Ferrari di Formula Uno, in molti si sono chiesti chi fosse e per quale motivo era stato scelto per il ruolo di responsabile principale della scuderia di Maranello. I primi tre anni di gestione non hanno portato a grandissimi risultati nonostante alla guida della rossa ci fosse il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. Nel 2020 il tedesco ha completamente perso fiducia nel mezzo e nei propri mezzi, non riuscendo praticamente mai a salire sul podio e vincere una gara.

Mattia BinottoQuell’anno è emerso il talento di Charles Leclerc, pilota monegasco che quella monoposto riusciva a farla andare. Binotto e la Ferrari hanno quindi deciso di puntare sul giovane talento, ma la scorsa stagione è andata forse peggio di quella precedente: la Ferrari semplicemente non era competitiva e anche il talento di Leclerc sembrava sprecato. Quest’anno invece la situazione è diversa: la Ferrari è competitiva e solo qualche errore di troppo ha impedito alla rossa di essere in testa al campionato.

Il pilota di punta alterna prestazioni eccellenti ad altre meno e in alcune occasioni ci sono state delle incomprensioni con la squadra e alcuni errori di gestione della strategia. La monoposto però funziona e i piloti sono di indubio talento: a Silverstone Sainz ha ottenuto la prima pole e la prima vittoria in carriera.

Mattia Binotto: la carriera del Team Principal della Ferrari

Si può dire che quest’anno il lavoro svolto da Binotto in fase di progettazione della monoposto sia stato ottimo, ma il Team Principal non convince ancora nella gestione delle gare e in quella dei piloti. Nel 2019 ha avuto screzi con Vettel e in questa stagione con Leclerc. Notizia di oggi è che i due si sono incontrati per cenare insieme, un tentativo da parte del dirigente di ricucire lo strappo con il talentuoso pilota.

Non sorprende che i problemi maggiori Binotto li abbia nella gestione dei rapporti con i piloti e di quelli con la stampa, visto che per la maggior parte della sua carriera si è occupato solo di ingegneristica. Nato a Losanna da genitori italiani, Mattia si è diplomato in ingegneria meccanica in Svizzera e ha conseguito un master in ingegnieria del veicolo all’Università di Modena. Appena conclusi gli studi è entrato a far parte della scuderia Ferrari in F1 come ingegnere motorista della squadra test. Binotto è entrato nel 1997 ed ha partecipato attivamente al periodo di vittorie con Schumacher alla guida.

Nel 2004 è stato promosso ingegnere dei motori e tre anni più tardi, nel 2007 (l’anno in cui la Ferrari ha vinto l’ultimo mondiale con Raikkonen), è diventato capo ingegnere. Nel 2009 è stato scelto per occuparsi del Kers e delle operazioni motore e nel 2014 è stato spostato nel reparto power unit. Il lavoro svolto in quella stagione ha convinto Marchionne a promuoverlo a consigliere personale.

L’ultimo step prima di diventare Team Principal è stata la promozione a direttore tecnico della Ferrari nel 2016. Insomma Binotto ha partecipato agli ultimi 25 anni di mondiale e a tutti i successi ottenuti in questo lasso di tempo. Ha cominciato dal basso e il talento e la competenza dimostrati in questi anni gli hanno permesso di diventare la figura principale della scuderia di Maranello. Il lieto fine di questa bella storia sportiva sarebbe il ritorno alla vittoria di un mondiale, risultato che potrebbe anche giungere quest’anno se nella seconda parte di stagione la rossa riuscirà ad avere maggiore costanza.

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