Putin, la verità sul cancro: gli effetti devastanti sulle sue capacità mentali

Quattro indizi chiave hanno portato una serie di esperti a una conclusione piuttosto inquietante sullo stato psicofisico del leader russo Vladimir Putin. 

Il comportamento sui generis, il marcato gonfiore del collo e della testa, il rigoroso distanziamento imposto ai leader stranieri: ecco gli elementi che inducono a credere che Vladimir Putin sia malato. Nel dettaglio, il leader russo soffrirebbe di disturbi cerebrali causati dalla demenza, sarebbe affetto dal morbo di Parkinson. Oppure – ed è la seconda ipotesi – avrebbe attacchi di rabbia provocati dai trattamenti con gli steroidi per curare il cancro.

A riferirlo è il Daily Mail, quotidiano molto informato (anche se non sempre affidabile) che cita fonti di intelligence occidentali vicine al Cremlino: si tratterebbe di funzionari esperti dei Five Eyes, i “cinque occhi” dell’alleanza di intelligence che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti.

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Il “giallo” delle condizioni di salute di Vladimir Putin

Dietro ai comportamenti dello zar 96enne, dunque, ci sarebbero delicati problemi di natura fisica e medica. “Negli ultimi cinque anni c’è stato un deciso cambiamento nel suo processo decisionale, chi è vicino a lui ha notato anche una minore chiarezza nel parlare e nel capire il mondo che lo circonda”, ha spiegato una fonte al Daily Mail. “Semplicemente, non viene informato”, prosegue la fonte, alludendo alla totale compiacenza dell’entourage di Putin.

La grande distanza mantenuta negli incontri delle ultime settimane con i leader stranieri – tenuti a ben sei metri, come nel caso del presidente francese Emmanuel Macron – confermerebbe l’ipotesi di malattie pregresse, che aumenterebbero i rischi di decesso in caso di contagio di Covid-19, o dell’uso di farmaci che inibiscono il sistema immunitario, facilitando le infezioni.

Dopo l’incontro con Macron, infatti, un funzionario francese aveva confermato che Putin “non sembrasse lo stesso” di due anni prima, o addirittura che fosse “fuori controllo”. “Anche un osservatore superficiale non può non restare colpito dalla metamorfosi somatico-fisiognomica subita negli anni dal volto di Putin: dal confronto fra una foto giovanile o della maturità e certe foto recenti come quella su UnHerd, in cui lo sguardo minaccioso e assente aderisce ai tratti, a partire dalle gote iper-vascolarizzate…”. Vedere per credere.

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