Ucraina, il vero motivo dell’attacco russo: cosa vuole Putin

Perché la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina, suscitando lo sconcerto e l’indignazione della comunità internazionale? Ecco le cause profonde di questa nuova guerra.    

Sembra già trascorso chissà quanto tempo, ma solo l’altro ieri, nella notte tra il 23 e il 24 febbraio, il leader russo Vladimir Putin ha annunciato “un’operazione speciale” in territorio ucraino per “smilitarizzare il Paese” e “proteggere il Donbass”, avvertendo che ci saranno “conseguenze mai viste se qualcuno interferisce”. Una decisione che ha spiazzato, sconvolto, turbato e indignato la comunità internazionale, ma le cui radici affondano molto indietro nel tempo.

ucraina

Le tensioni tra Mosca e Kiev, esplose clamorosamente nei giorni scorsi, covavano sotto la cenere da anni. Agli occhi di Mosca, l’Ucraina è parte naturale della sua sfera di influenza: molti ucraini sono di madrelingua russa, essendo nati quando il Paese faceva parte dell’Unione Sovietica, prima dell’indipendenza ottenuta nel 1991. In questo senso, una data cruciale è il 2014: quell’anno, dopo fragorose proteste, venne cacciato il presidente filorusso Viktor Yanukovych e al suo posto fu eletto Petro Poroshenko, molto più filooccidentale e inviso a Mosca. Putin rispose annettendo la Crimea e incoraggiando la rivolta dei separatisti filorussi nel Donbass. Tra trattative saltate e accordi non rispettati, le tensioni sono sempre rimaste presenti, fino al drammatico scenario di questi giorni.

Tra le pieghe dell’invasione russa in Ucraina

Il 21 febbraio Putin ha riconosciuto ufficialmente l’indipendenza delle repubbliche separatiste ucraine, Lugansk e Donetsk, ordinando al ministero della Difesa di dispiegare forze armate “per assicurare la pace”, mettendo così in moto il meccanismo che ha portato all’invasione del territorio ucraino. “L’Ucraina è parte integrante della nostra storia e cultura – ha detto il presidente russo nel suo discorso alla nazione -. Non è solo un Paese confinante, sono parenti, persone con cui abbiamo legami di sangue. L’Ucraina è stata creata dalla Russia. Fu Lenin a chiamarla in questo modo, è stato il suo creatore e il suo architetto. Lenin aveva un interesse particolare anche per il Donbass”. Ma “l’Ucraina ha sempre rifiutato di riconoscere i legami storici con la Russia, e non c’è da meravigliarsi quindi per l’ondata di nazismo e nazionalismo”. Di più: “L’Ucraina non ha mai avuto una tradizione stabile come nazione a sé stante. Quindi ha iniziato a copiare modelli di vita degli altri Stati, in questo caso occidentali, diventando una serva”.

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Dietro l’iniziativa di Putin c’è però anche qualcos’altro. Avviandosi alla fine del suo lunghissimo percorso alla guida della Russia (ben quattro i suoi mandati da presidente) e a quasi 70 anni, lo “zar” mira a lasciare un’eredità forte, che rifletta il suo progetto imperialista e gli faccia recuperare quella popolarità che gli sta sfuggendo di mano. Del resto, i rischi a cui si sta esponendo Mosca con la manovra in Ucraina potrebbero essere limitati. Un eventuale calo dell’export di gas, dovuto alle sanzioni, potrebbe essere facilmente compensato dal rialzo dei prezzi. E la Nato sembra non spaventare affatto l’uomo forte russo, che sembra anzi volerne mettere alla prova la solidità, per screditarla così sotto gli occhi del mondo.

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