Roberta Ragusa, rivelazione della criminologa Bruzzone: la verità su Antonio Logli

A dieci anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa, la criminologa Bruzzone spiega il perché questo caso abbia segnato l’opinione pubblica.

Sono passati 10 anni da quando Roberta Ragusa è scomparsa nel nulla e l’Italia intera si è interessata alle indagini che hanno portato alla condanna del marito Antonio Logli. L’uomo si è sempre dichiarato innocente, sostenendo di non aver ucciso la moglie e che questa lo ha lascaito ed è fuggita dall’Italia. Una versione che inizialmente aveva portato gli inquirenti a credere alla pista dell’allontanamento volontario.

Roberta RagusaBen presto però gli indizi hanno portato a scoprire una relazione coniugale naufragata già da tempo. Antonio aveva una relazione di lungo corso con la babysitter di casa, una donna che lavorava alle dipendenze di Roberta e Antonio da anni e che aveva la massima fiducia della donna. Si ipotizza che la vittima abbia scoperto la relazione extraconiugale e ne sia nata una violenta lite. A quel punto Antonio avrebbe deciso di ucciderla e di fare scomparire il cadavere facendo credere che se ne fosse andata.

Ancora oggi, dopo la condanna definitiva, i legali di Logli stanno cercando di ottenere una revisione del processo. Gli avvocati del condannato basano la loro richiesta sulla mancanza di una prova che indichi la morte della donna e la colpevolezza del loro assistito. Se gran parte dell’opinione pubblica non crede alla versione di Antonio Logli, dalla sua sono rimasti l’attuale compagna (la stessa con cui tradiva la moglie) e i figli.

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Caso Roberta Ragusa, l’amarezza della criminologa Bruzzone

Il perché tra i tanti casi di cronaca nera, quello di Roberta Ragusa abbia coinvolto tantissimi italiani lo ha spiegato a ‘Il Tirreno‘, la criminologa Roberta Bruzzone. Questa ha sottolineato come il caso di cronaca sia l’emblema delle relazioni tossiche, l’evidenza di come le donne debbano scappare da rapporti che si basano sulla manipolazione e le menzogne. Il fatto che Logli tradisse da anni la moglie, che gli avesse messo l’amante sotto gli occhi e la prendesse in giro in maniera così spudorata ha fatto identificare tantissime donne con Roberta Ragusa.

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Per la criminologa non c’è dubbio che Antonio abbia ucciso la moglie e ne abbia nascosto il cadavere, anzi il caso dimostrerebbe che ancora oggi, nonostante i mezzi tecnologici a disposizione delle forze dell’ordine, è possibile compiere un’omicidio e occultare il cadavere se si studia con attenzione come farlo. Riguardo la possibile riapertura del caso, la Bruzzone ritiene sia difficile che i legali riescano ad ottenere una revisione: “Nessuno può impedire alla nuova difesa di presentare richiesta di revisione, però ottenere una riapertura del processo su una vicenda di questo genere e con gli elementi in qualche modo anticipati dalla nuova difesa di Logli credo sia sostanzialmente impossibile”.

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