Sara Pedri, suicidio dopo il mobbing? La rivelazione sconcertante della sorella

Una storia tragica quella di Sara Pedri, la ginecologa scomparsa da Trento lo scorso 4 marzo. La sorella parla di suicidio.

Non ha mai smesso di cercare sua sorella disperatamente, così Emanuela Pedri spera di poter ritrovare Sara sana e salva un giorno, ma purtroppo è convinta che le sia accaduto il peggio. Lo scorso 4 marzo, un anno fa, Sara è scomparsa dalla sua casa e dalla sua famiglia e di lei non si è più saputo niente. In un’intervista al Corriere della Sera, la sorella Emanuela svela particolari importanti sulla vita di Sara, dal lavoro ai problemi di mobbing.

Non si tratterebbe di un semplice caso di persona scomparsa, dunque, almeno secondo Emanuela Pedri, che parla addirittura di una possibilità che sua sorella si sia suicidata per diversi problmei di cui ha parlato nell’intervista al Corriere. Una situazione di vita complessa che avrebbe potuto culminare con un gesto così estremo e terribile.

Sara Pedri: la sorella parla di suicidio un anno dopo

È già passato un anno da quando la famiglia di Sara Pedri non l’ha più vista tornare a casa ma sua sorella Emanuela non ha mai smesso di cercare e di tentare di scoprire la verità sulla scomparsa della ginecoloca di Trento. Quello che Emanuela ha raccontato al Corriere della Sera è una situazione davvero terribile in cui si trovava Sara prima di scomparire: “Un ambiente in cui era sconsigliato parlare dei problemi e in cui aleggiava la minaccia di licenziamento. Il personale era così abituato a vivere in un clima tossico, operato dai vertici, che era diventato la normalità. Quando Sara si è resa conto di non riuscire a reggerlo si è convinta di essere lei il problema.

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Nonostante gli inquirenti abbiano detto alla famiglia di Sara di non perdere le speranze, la sorella Emanuela è ormai convinta che Sara abbia compiuto un gesto estremo: ” Mia sorella era vittima di mobbing e si era ammalata. Parlava con un filo di voce, non dormiva, non mangiava. Voleva liberarsi da un malessere. E poi Carabinieri e Procura, impegnati nelle ricerche, non ci hanno mai fatto sperare che Sara si trovasse da un’altra parte. È nel lago di Santa Giustina, vicino a dove è stata ritrovata la macchina. A marzo, quando le acque si saranno abbassate, riprenderanno le ricerche. Confidiamo nell’utilizzo dei cani molecolari. È tempo di risposte.

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Emanuela sembra non avere dubbi sulla triste sorte di sua sorella Sara. Le indagini riprnederanno a Marzo e forse finalmente la famiglia della povera ragazza potrà avere delle risposte.

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