Non si sente spesso parlare di compositrici italiane, eppure Teresa Procaccini ha fatto la storia della musica italiana contemporanea
Questa sera alle 21:20 non è assolutamente da perdere la nuova puntata del programma Le Ragazze, lo show che racconta le vite di donne che hanno fatto la storia del nostro paese. Tra le molte protagoniste di stasera, un personaggio di spicco è sicuramente Teresa Procaccini. La donna, nata nel 1934 a Cerignola in provincia di Foggia, è una nota compositrice, diplomatasi al conservatorio della sua città in organo con il maestro Fernando Germani e in composizione con il maestro Virgilio Mortari. Teresa Procaccini sembra essere rimasta molto legata a quel luogo, tanto da divenire direttrice di quel conservatorio tra il 1971 e il 1972. Questo però non le ha impedito di spostarsi e, fino al 2001, ha anche insegnato composizione al conservatorio di Santa Cecilia a Roma.
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Teresa Procaccini e una vita dedita alla musica
Come si può leggere dal sito ufficiale della stessa musicista “La sua poetica musicale è legata alla tradizione, sempre mediata dalle novità della contemporaneità della vita artistica. Delicate e sensibili, le sue musiche si collocano sempre in un contesto di alta qualità e sapienza della scrittura“. Sebbene risulti forse difficile da credere, diventare una compositrice di fama nazionale e internazionale può non essere semplice per una donna. Il fatto che già nel 1972 fosse stata nominata direttore artistico dell’associazione Amici della Musica di Foggia è sicuramente di grande rilevanza e dà un’idea delle sue doti artistiche.
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Il curriculum vitae di Teresa Procaccini è davvero ampio e consta di circa 200 lavori che spaziano dalle opere liriche, sinfoniche, da camera, per banda, fino a lavori per symphonic band e didattiche. La compositrice ha spesso creato musica per ragazzi, come fiabe musicali o pezzi per cori di voci bianche e giovani strumentisti. Instancabile musicista, ha anche composto lavori per cartoni animati e spettacoli teatrali della Rai. “Fra i compositori contemporanei, sono forse la più impegnata a mantenere i legami con la generazione precedente, pur essendo proiettata verso sempre nuove acquisizioni. […] La musica come linguaggio essenziale espressivo è tale da impegnare i processi emotivi dell’ascoltatore (con il quale è per me della massima importanza comunicare)“.
