Amanda Knox, perché è stata assolta per l’omicidio di Meredith Kercher

Amanda Knox, dopo otto anni di processo la donna è stata assolta dal processo che la vedeva colpevole dell’omicidio di Meredith Kercher: ecco perché.
Si è concluso nel 2015 il processo che vedeva Raffaele Sollecito e Amanda Knox accusati dell’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto il primo novembre del 2007. Il processo è durato ben otto anni e si è concluso con l’assoluzione degli imputati: Sollecito e Knox sono stati rilasciati “per non aver commesso il fatto”, ma in realtà è stata sopratutto  la mancanza di prove sufficienti a giocare a loro favore.

Amanda Knox e Raffaele Sollecito assolti dopo otto anni di processo: ecco perché

Nessuno si aspettava un simile risultato e Amanda Knox, da Seattle, nel 2015 fece sapere tramite i suoi avvocati di essere “enormemente sollevata e grata per la decisione della Cassazione italiana”. Restò considerato colpevole solo Rudy Guede, l’unico imputato che venne condannato a 16 anni di reclusione. L’uomo aveva fin da subito ammesso la sua presenza nella villetta dove avvenne l’omicidio di Meredith, affermando però di essere stato in bagno mentre la Kercher veniva uccisa da altre due persone. Guede sostenne poi, più o meno espressamente, che in casa con lui e Meredith c’erano solo Sollecito e la Knox. Lei, originaria di Seattle, era arrivata a Perugia per studiare scrittura creativa all’Università per Stranieri e si era da poco fidanzata con Raffaele, che aveva conosciuto ad un concerto di musica classica.
Sia Amanda Knox che il fidanzato Raffaele Sollecito hanno sempre negato di essere stati nella villetta la sera dell’omicidio; i due sostennero durante tutto il processo di essere stati a casa di Sollecito, dove avrebbero dormito insieme tutta la notte. Eppure la polizia trovò tracce di dna del ragazzo sul gancetto del reggiseno di Meredith, oltre alle impronte di piedi insanguinati introno al corpo della vittima. Entrambi gli elementi furono considerati “non certi” dalle difese di Sollecito e della Knox, che riuscirono finalmente a convincere la Cassazione italiana ad assolvere entrambi gli imputati.
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