Charlene di Monaco rompe il silenzio: come sta e cosa sta succedendo

Per la prima volta, Charlene di Monaco ha rotto il silenzio sulla sua salute ed ha spiegato al pubblico cosa è successo negli ultimi mesi.

Per Charlene di Monaco quello che doveva essere un semplice viaggio per sostenere la fauna Sudafricana si è trasformato in un vero incubo. Prima la malattia (con tre diverse operazioni) poi i problemi con il Re degli Zulu: mentre a Monaco tutti aspettavano che la principessa consorte tornasse dalla famiglia, Charlene si è ritrovata a dover fare da mediatrice per una pericolosa faida. Intanto, a casa il comportamento strano e distante tra lei ed Alberto II non è passato inosservato; così, mentre Charlene si alternava tra malattia e lotte interne, il mondo analizzava a fondo ogni dettaglio della sua vita. Lei stessa, però, non ha mai detto una parola in proposito… fino ad oggi.

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Charlene Wittstock ha finalmente deciso di rompere il silenzio e parlare di ciò che le è successo in questi ultimi mesi. Giornali e pubblico hanno già fatto tante ipotesi, ma la principessa consorte non si era mai espressa in merito prima d’ora. Persino Alberto II ha rilasciato alcune dichiarazioni, dove rassicurava il popolo sulla salute della moglie ed annunciva il rientro di Charlene a casa. Tutti, però, aspettavano che fosse la principessa stessa a spiegare la sua versione.

Charlene di Monaco costretta a rimanere lontana dai figli: “Mi mancano molto”

“Ho avuto un’infezione senza saperlo” ha spiegato la Wittstock in un’intervista. La principessa è stata curata immediatamente, ma era troppo debilitata per tornare immediatamente a casa: per questo è stata costretta a rimanere in Sudafrica per diversi mesi. Charlene si trova ancora lontana da Monaco: l’intervista è stata condotta in una provincia sudafricana del KwaZulu-Natal.

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Charlene si è anche descritta come ‘molto più forte’ rispetto a prima: non vede l’ora di tornare dai suoi figli e spera di poterlo fare presto. “Mi mancano molto” ha confessato. Il lavoro della sua Fondazione (per cui era arrivata in Sudafrica in primo luogo) le rimane molto a cuore: “Conservare, preservare, restaurare ed educare. Noi salviamo vite”.

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