Daniele Potenzoni, il ragazzo scomparso a Roma: “Non so dove mi trovo”

Con un libro a lui dedicato Federica Sciarelli torna a parlare di Daniele Potenzoni, scomparso a Roma nel 2015. Cosa gli è successo?

E’ il 10 giugno 2015 quando Daniele Potenzoni, in visita a Roma, scompare per sempre in un mare di corpi della stazione di Termini. L’uomo ha 36 anni ed è stato accompagnato a vedere l’udienza papale in piazza San Pietro dal centro per ragazzi con disturbi autistici che frequenta. Quel giorno Roma è piuttosto caotica: è stato annunciato uno sciopero di tutti i trasporti, quindi strada e stazione sono piene di persone che hanno paura di non arrivare a casa in tempo. In un attimo, Daniele viene separato dal gruppo e spinto dalla massa di persone dentro uno dei treni: le porte si chiudono ed il convoglio lascia la stazione, con Potenzoni dentro e tutto il suo gruppo fuori.

Leggi anche -> Denise Pipitone, la svolta: novità su Anna Corona e Giuseppe Della Chiave

C’è chi sostiene che le prime ore della ricerca (fondamentali per il ritrovamento di una persona) siano state gestite male. Prima di tutto, l’allarme viene diramato solo all’interno della stazione di Termini: Daniele però è su un treno con ben 27 fermate. La descrizione dei vestiti dell’uomo, poi, è sbagliata: al momento della scomparsa indossava una maglietta color salmone, non una a righe.

Daniele Potenzoni, che fine ha fatto

Ora Federica Sciarelli ha deciso di riportare un po’ di luce sul caso di Potenzoni. Insieme a lei c’è il padre di Daniele, Francesco, che non si è mai arreso; l’uomo è convinto che il figlio sia diventato un prigioniero del racket, e quindi costretto a chiedere l’elemosina. Grazie al suo aiuto la Sciarelli ha scritto un libro, Il caso Potenzoni.

Leggi anche -> Enrico Papi e il tragico lutto in famiglia: “Un vuoto enorme, incolmabile”

“Mi chiamo Daniele, ho trentasei anni e non so dove mi trovo”: così inizia il libro, che ripercorre il giorno della scomparsa di Potenzoni. “Cerco di farvi sentire la mia voce, ma non ci riesco”. La speranza, spiega la Sciarelli in un’intervista al Corriere, è che dando più visibilità alla sua storia Daniele possa essere trovato.

Impostazioni privacy