Denise Pipitone, la lettera anonima cambia tutto: “Nuove informazioni fondamentali”

Ospite di Chi l’ha visto?, l’avvocato Giacomo Frazzitta ha rivelato di aver ricevuto informazioni importanti sulla scomparsa di Denise Pipitone tramite una lettera anonima.

La scomparsa di Denise Pipitone continua ad essere il caso di cronaca nera del momento. Solo ieri i Carabinieri hanno verificato l’identità di una ragazza calabrese dopo una segnalazione, al momento si attende l’esito del test del DNA richiesto dalla Procura di Mazzara del Vallo. Ieri sera era ospite di Chi l’ha visto? l’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta, il quale ha rivelato di essere in possesso di informazioni importati ricevute tramite una lettera anonima.

Il legale non ha voluto rivelare il contenuto della lettera per non intralciare l’esito delle indagini, ma ha comunque spronato chiunque fosse in possesso di ulteriori informazioni di mettersi in contatto con lui o con i Carabinieri. Ogni dettagli in più potrebbe infatti essere decisivo per le indagini che vanno avanti da 17 anni. Frazzitta ha parlato poi brevemente del sopralluogo dei Carabinieri nell’abitazione occupata da Anna Corona nel periodo in cui Denise Pipitone è scomparsa.

Leggi anche ->Denise Pipitone, intercettazioni choc in casa: “L’ha uccisa lei”

Denise Pipitone, le minacce al Carabiniere che indaga sul caso

Che la verità su quanto accaduto possa essere celata da alcuni abitanti di Mazara Del Vallo lo indica il fatto che qualche tempo fa uno dei Carabinieri che si occupa del caso è stato destinatario di minacce. Il militare in questione, Francesco Lombardo ha rivelato: “Era ottobre e sul parabrezza della macchina del mio collega è stato trovato un biglietto e lì ho pensato che stavamo dando fastidio a qualcuno”.

Leggi anche ->Denise Pipitone, parla Elena Denisa: “Pronta a fare il test del DNA”

Lo stesso militare ha anche rivelato il contenuto del biglietto: “Tonino non vi siete stancati di girare per Mazara del Vallo? Avete famiglia, questo non è un fatto di pedofili né di traffico d’organi”. Qualcuno, dunque, sembra infastidito dalle indagini ed ha voluto far capire agli investigatori che sarebbe stato meglio se si fossero fatti i “Fatti loro”. Per un periodo la moglie del militare è stata messa sotto scorta poiché spaventata di possibili ritorsioni nei suoi confronti.

Impostazioni privacy