Doc-Nelle tue mani, la rivelazione di Giovanni Scifoni: “Pianti e disperazioni”

Come nella vita, anche a Doc-Nelle tue mani 2 entra in gioco il passato che non passa: lo anticipa Giovanni Scifoni con riferimento al personaggio di Enrico. 

Il dottor Enrico Sandri, interpretato dal bravissimo Giovanni Scifoni, è uno dei personaggi più amati fin dalla prima stagione di Doc-Nelle tue mani. E ora che siamo giunti alla seconda serie la popolarità del primario di neurologia è alle stelle. Enrico è un uomo serio e un professionista coscienzioso: lo sa bene anche il suo migliore amico, Andrea Fanti (Luca Argentero), perché sta sempre dietro ai suoi problemi. Ma stando a quanto annunciato da Scifoni sulle pagine del quotidiano Il Tempo, la musica sta per cambiare…

giovanni scifoni

“Nella seconda serie il mio personaggio scoprirà anche i suoi problemi e le sue dinamiche . rivela l’attore di Doc-Nelle tue mani 2 -. Le prossime puntate saranno dedicate alla storia del passato di Enrico. Mi sono beccato tutti i pianti e le disperazioni di Andrea Fanti e ora tocca a lui ricambiare”.

Lo “spoiler” di Giovanni Scifoni sulle prossime puntate di Doc-Nelle tue mani 2

Enrico Sandri è sempre stato al fianco di Andrea Fanti, come medico e come amico, soprattutto nei momenti difficili: uno su tutti, quando ha perso la memoria nella prima stagione di Doc-Nelle tue mani. Ora però il personaggio sta assumendo un ruolo molto più ampio, aperto anche a dinamiche personali, a partire dalla storia con Teresa, la caposala di Doc 2 che ha spiazzato i fan.

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Giovanni Scifoni dice a proposito dell’uomo al quale presta la voce e il volto che “è l’amico che porta i pesi. Interpretare il ruolo dell’amico è interessante. Sei attore e allo stesso tempo spettatore dell’altro”. Ed Enrico è senza ombra di dubbio l’amico che tutti vorrebbero avere al proprio fianco. Ma calarsi nei suoi panni non è affatto facile: per interpretare un amico come lui in Doc-Nelle tue mani 2 l’attore ha dovuto mettere da parte l’ego per abbassarsi al livello dell’altro. “Sul piano della tecnica attoriale – ha aggiunto – devi lavorare più sull’ascolto che sull’interpretazione”. E si direbbe proprio che lui cci sia riuscito benissimo.

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