Gianni Morandi, la verità sul dramma: cosa ha fatto dopo essere caduto nel fuoco

La moglie di Gianni Morandi racconta in una lettera intima come ha vissuto l’incidente in giardino e la riabilitazione il marito.

Gianni MorandiGianni Morandi è così come lo si vede: una persona allegra, capace di vedere sempre il lato positivo e di andare avanti nonostante le avversità. Lo riconosce anche la moglie Anna che sulle colonne del settimanale ‘Sette‘ del ‘Corriere della Sera’, racconta in una lettera densa il difficile periodo appena trascorso. Come sapranno tutti, infatti, qualche tempo fa il cantante è stato vittima di un incidente in giardino che gli ha procurato delle profonde e gravi ustioni, ma dal quale per fortuna è riuscito ad uscire con un sorriso.

Ciò nonostante la moglie Anna sa che questa volta anche un’inguaribile ottimista come il marito ha accusato il colpo: “Ma questa volta ha preso una bella botta! Questa avventura non se la scorda perché lo spavento è stato troppo forte“. Quel giorno Anna ha capito subito che era capitato qualcosa di grave, lo ha sentito dalla voce del marito ed è tornata immediatamente a casa: “L’ho trovato proprio lì, sulla soglia di casa con il telefonino sotto al braccio perché non poteva tenerlo in mano, con dolori fortissimi ovunque. Poi in casa si è appoggiato al muretto del camino e per la prima volta l’ho visto fragile e completamente immerso in un presente del tutto inaspettato”.

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Gianni Morandi e l’effetto benefico di Jovanotti

Inizialmente Gianni non sembrava aver capito la gravità della situazione, chiedeva con insistenza alla moglie di passargli una crema per le scottature, ma lei ha compreso che quelle ustioni avevano bisogno di un trattamento più efficace e andavano viste da un medico, così l’ha convinto a chiamare l’ambulanza. In ospedale Morandi si è reso conto della gravità delle sue ferite e di quanto fosse stato fortunato:

“I giorni successivi in ospedale sono stati pesanti: in quelle sei stanze nella nostra terapia intensiva era consentito l’accesso una volta al giorno e c’erano casi gravissimi. Dopo pochi giorni, mentre gli facevo la barba, ci siamo guardati intorno e abbiamo capito vedendo gli altri ustionati che ci era andata molto bene”.

Lo spavento è stato tale da spingerlo a voler rimanere in ospedale anche quando i medici gli hanno comunicato che poteva continuare la terapia a casa. Ancora una volta è stata Anna ad avere un ruolo decisivo nella decisione, lo ha spinto ad andare avanti, a tornare a casa e a riprendere con la quotidianità, anche se modificata per via delle esigenze mediche.

La guarigione psichica è giunta quando si è fatto sentire Jovanotti: “Poi un giorno ha chiamato Jova, era il 5 giugno. Non era un momento allegro ma la voce di Lorenzo ha subito avuto un effetto balsamico «Gianni come va, non mi sono dimenticato della canzone eh… Ne ho una bella e se la canti tu diventa bellissima!». E per mail a casa nostra è arrivata…. L’allegria. Da lì è cambiato tutto. Da quel momento è partita una corsa gioiosa perché «un calcio e ripartire» era quello che ci voleva per Gianni”.

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