Giuliano Sangiorgi, la tragedia del padre morto: il suo dolore

Nella vita di Giuliano Sangiorgi, celebre cantante dei Negramaro, c’è stato un evento spartiacque: la morte del padre. Ecco le sue parole.  

Giuliano Sangiorgi deve molto a suo padre. Se non fosse stato per quell’uomo, scomparso purtroppo nel 2013, probabilmente non sarebbe diventato il celebre cantante dei Negramaro che è oggi. Per questo lo ha ringraziato più volte, anche in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera e dedicata a Lele Spedicato, il chitarrista della band che in passato è stato costretto a prendersi una pausa per un’emorragia cerebrale.

E più di recente ha parlato di lui anche su Instagram. L’11 gennaio di 8 anni fa suo padre smetteva di respirare, strappato alla vita: l’artista definisce quel giorno “maledetto” e sottolinea il vuoto incolmabile che sente tutti i giorni, un vuoto senza rimedio e che gli impedisce persino di pronunciare la parola papà.

Il lutto che ha segnato Giuliano Sangiorgi

“Qualcosa è cambiato per sempre”, ha confessato Giuliano Sangiorgi ricordando suo padre e quella morte dolorosa che gli ha sottratto il piacere di pronunciare la parola “papà”. “Non so più dirlo da otto anni”, lui che quel termine lo sente tutti i giorni da sua figlia Stella.

Sangiorgi in una lettera scritta tempo fa al Corriere della Sera ha poi ringraziato suo padre per averlo ascoltato, e lo ha anche ringraziato per il “calcio in culo” che ha dato a Lele Spedicato, riuscendo a farlo tornare tra i Negramaro. Il calcio nel deretano del padre del cantante è stato infatti l’ultimo ricordo impresso nella memoria di Spedicato prima che cadesse nel limbo spazio-temporale dal quale poi si è fortunatamente risvegliato.

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A detta del chitarrista è stato proprio il calcio nel sedere del padre di Sangiorgi a riportarlo in vita, e il cantante ha dichiarato di aspettarsi un comportamento del genere dal suo papà, ormai scomparso, il quale avrebbe mosso mari e monti pur di far tornare in vita Lele.

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Il cantante crede fermamente alle parole del suo amico Lele, e nella lettera ha scritto che suo padre non ha spiegato nulla a Lele, dicendogli di andar via da quel posto: il chitarrista ha ribadito più volte che non si trattava di un sogno, bensì di una reale esperienza provata sulla sua pelle. Insomma, sembra che il calcio nel sedere lo abbia sentito davvero.

 

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