Il dramma di Annika Noelle, la Hope di Beautiful: “Ho perso due figli”

L’attrice Annika Noelle, Hope Logan in Beautiful, ha raccontato per la prima volta il dramma vissuto nella vita privata.

Annika Noelle è una delle attrici preferite dai fan di Beautiful. Il suo personaggio, Hope Logan, è una giovane donna forte e sensibile che ha vissuto nelle ultime puntate un dramma noto a moltissime donne. Hope, infatti, ha vissuto una gravidanza travagliata, durante la quale ha rischiato in più occasioni di perdere il figlio suo e di Finn.

Per prepararsi alla scena Annika ha confidato a ‘Glamour‘ di aver letto molto sugli aborti spontanei, sul distacco della placenta e sui problemi psicologici che le donne vivono dopo aver subito un simile trauma, perché voleva rendere giustizia a tutte coloro che avevano vissuto una simile esperienza. Tutto quel dolore portato su schermo e sul lavoro, però, ha lasciato una traccia indelebile sulla sua psiche: “Dopo essermi allontanata da quella trama, ho notato che ha lasciato un segno psicologico da cui è stato difficile riprendermi”.

Quello che stava vivendo, però, era solo una piccola anticipazione di ciò che avrebbe subito in seguito. Ripensando a quel periodo, infatti, l’attrice commenta amaramente: “Se solo avessi saputo quale crudele ironia mi aspettava”. Poco dopo aver recitato quella trama, infatti, Annika Noelle è rimasta incinta e stava aspettando con il compagno l’arrivo della sua prima bambina. Purtroppo però la piccola è morta alla 10a settimana di gravidanza.

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Annika Noelle, il dramma dell’aborto: “Cercavo di fermare le lacrime”

Il primo aborto ha lasciato un segno doloroso nell’attrice. Supportata dal compagno, Annika ha cercato di dimenticare quella brutta esperienza provando a rimanere incinta per la seconda volta. L’esito dei tentativi è andato a buon fine e la donna è rimasta incinta nuovamente. Questa volta attendeva un bimbo, ma l’esito della gestazione è stato identico a quello della prima volta:

“Guardai lo schermo nero, cercando il segno di un movimento, un barlume di vita. I miei polmoni si sono riempiti lentamente, cercando di fermare le lacrime che scivolavano dai miei occhi. L’ecografista mi guardò con gentilezza, ma anche con la fermezza di chi doveva darmi una brutta notizia: ‘Mi dispiace, sembra non esserci battito’. E così avevo perso il mio secondo figlio nel giro di pochi mesi”.

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