Irena Sendler, chi era “la mamma del Ghetto di Varsavia”

Questa sera a Un’ora sola vi vorrei, il programma su Rai 2 condotto da Enrico Brignano, si parlerà anche di Irena Sendler: scopriamo chi era!

Irena Sendler

Questa sera andrà in onda su Rai 2 la penultima puntata di Un’ora sola vi vorrei, il programma televisivo di varietà condotto dal grande Enrico Brignano. Questa seconda stagione dello show comico sembra essere piaciuto molto al pubblico italiano, che ha anche apprezzato quei momenti un po’ più seri in cui si sono discussi temi importanti. Questa sera non sarà da meno e, oltre ad avere ospiti del calibro di Max Pezzali, Lillo e Carolina Rey, si tratterà anche un tema importante: la Festa della Mamma. Questa giornata è appena trascorsa e, per parlarne con il giusto peso, il comico romano ha deciso di ricordare una mamma davvero speciale: Irena Sendler. Conosciuta anche come “la mamma del Ghetto di Varsavia”, questa coraggiosissima donna era un’infermiera polacca che, durante la Seconda Guerra Mondiale, a scapito della sua vita riuscì a salvare circa 2500 bambini ebrei.

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Irena Sendler

Irena Sendler è stata davvero un esempio

Nata nella periferia operaia di Varsavia nel 1910, Irena Sendler durante la Seconda Guerra Mondiale lavorò come infermiera e assistente sociale. Inoltre in quegli anni collaborò con la Resistenza nella Polonia occupata, cosa che le vinse il soprannome di Jolanta. Viene ricordata soprattutto perché, grazie a lei, circa 2.500 bambini ebrei riuscirono a salvarsi dall’Olocausto: li faceva uscire in segreto dal ghetto di Varsavia con documenti falsi e li mandava in rifugi sicuri. Nonostante la sua fede cattolica, fin dall’adolescenza si scoprì affine al mondo ebraico e questo le causò non pochi problemi. Infatti, durante l’università si disse contro la ghettizzazione degli studenti ebrei: ciò le causò una sospensione dall’Università di Varsavia per tre anni.

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Arrestata dalla Gestapo nel 1943, subì torture inimmaginabili ma non rivelò mai nulla al nemico. La Resistenza polacca la salvò dalla condanna a morte, corrompendo i soldati tedeschi che dovevano condurla al patibolo. Dopo la fine del conflitto mondiale, tuttavia, non ebbe vita facile a causa delle minacce che il regime comunista le faceva. Tutto per i suoi contatti con il Governo in esilio della Polonia e l’Armia Krajowa. La sua storia venne riscopera nel 1999, quando alcuno studenti di una scuola superiore del Kansas lavorarono al progetto Life in a jar, con cui riportarono alla luce il suo operato. Nel corso degli anni venne investita di diverse onorificenze, tra cui quella di eroe nazionale della Polonia. Irena Sendler si è spenta a Varsavia il 12 maggio 2008, a 98 anni. Domani saranno 13 anni dalla sua morte.

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