Kabir Bedi, confessione straziante sul suicidio del figlio: “L’avevo previsto”

Il noto attore Kabir Bedi ripercorre il suo dramma familiare a Domenica In: ecco perché suo figlio “non poteva più vivere”. 

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Non tutti sanno che Kabir Bedi, indimenticabile attore protagonista di Sandokan, ha alle spalla un dramma che nessun genitore vorrebbe mai vivere: il suicidio di suo figlio. Lui stesso ne ha parlato nello studio di Domenica In: “La persona che vedi sembra tuo figlio ma qualcosa di fondamentale è cambiato dentro di lui”, ha detto tornando a quei giorni terribili.

La cicatrice nel cuore di Kabir Bedi

“Avevo 3 figli, ora ne rimangono 2. Ho perso mio figlio Siddharth, soffriva di schizofrenia”, ha ricordato Kabir Bedi. Era il 1997 quando, a soli 26 anni, il suo ragazzo si tolse la vita. “Non c’è dolore più grande della perdita di un figlio”, ha aggiunto l’artista, “e questa tragedia è ancora più grande quando questo figlio è brillante. La schizofrenia è una malattia incredibile perché colpisce soprattutto tra i 20 e i 25 anni, soprattutto uomini, persone molto sensibili”.

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Kabir Bedi ha rivelato ulteriori dettagli della sua difficile vita familiare: “Nei momenti di lucidità mi diceva ‘Cosa faccio tutto il giorno? Televisione, cinema, libri, non hanno senso per me, non sento il gusto del cibo, non mi interessa parlare con le persone’. Ci sono momenti in cui non è possibile neppure comunicare. Mi sento molto vicino alle famiglie in cui una persona soffre di schizofrenia perché devono cambiare la loro vita per adattarsi a quello che succede, ma non è facile, perché la persona che vedi sembra tuo figlio ma qualcosa di fondamentale è cambiato dentro di lui”.

L’aspetto forse più doloro è che l’atteggiamento del giovane aveva da tempo allertato i suoi familiari: “Ero preparato al suo gesto, l’avevo previsto, avevo chiamato una squadra per prevenire il suicidio a Los Angeles, persone che parlassero con lui, ma lui non poteva esistere così. Dopo averci pensato tanto sono arrivato alla conclusione che devo rispettare la sua decisione, ma ho sofferto molto perché è terribile, le ferite guariscono, ma la cicatrice rimane”, ha concluso Kabir Bedi.

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