Micaela Ramazzotti, retroscena inedito: il dramma vissuto da piccola

Micaela Ramazzotti è un’attrice capace di entrare con tutta se stessa nei personaggi che interpreta grazie a un’estrema sensibilità plasmata anche dalle esperienze vissute in prima persona. 

Attrice, moglie, madre: Micaela Ramazzotti è una donna dalla vita intensa e complicata, abituata a entrare nelle vite di personaggi spesso fragili e problematici, ma sempre pronta a godersi la normalità casalinga con il suo compagno di vita, il regista Paolo Virzì, e i loro figli. Se riesce a fare tutto questo così bene, è merito soprattutto della sua estrema sensibilità, plasmata anche dalle esperienze vissute in prima persona.

Le confessioni più intime di Micaela Ramazzotti

“Io vivo con molta tranquillità questo sdoppiamento – ha dichiarato di recente Micaela Ramazzotti, intervistata dal Corriere della Sera -, anche nelle pause sul set chiamo casa, tutto a posto, avete mangiato?”. Certo, non mancano dubbi e difficoltà. A partire dalle scene di nudo: “Prima non mi ero mai posta il problema. Ora non ho più la libertà del passato, con il primogenito è una preoccupazione, Jacopo comincia a essere grande e non voglio metterlo in imbarazzo con i suoi compagni di scuola, spogliarmi in un film ne deve davvero valere la pena”.

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Le donne interpretate da Micaela Ramazzotti in fondo un po’ le somigliano: “Come posso dar luce a queste donne? Soltanto interpretandole. Non è scontato venire al mondo e starci bene da piccola”. Lei ha anche fatto psicoterapia, “per tre anni. Credo che dovrebbe essere un’esperienza accessibile a tutti, come il medico di base, una figura che ci sostiene, sarebbe bello”.

E aggiunge: “Chi fa questo mestiere non deve prendersi troppo sul serio. Però resto un lupo solitario, un po’ ossessiva e fobica, sono i miei peggiori difetti. Ho la mania del controllo. Dopo la pandemia invece ho sviluppato un bisogno degli altri, prima davo per scontato di potermi chiudere nel mio mondo, da quando ci hanno imposto le restrizioni mi mancano i miei amici, stavo rischiando l’abbrutimento. Essendo un’ossessiva che ha paura, avevo terrore del virus, disinfettavo qualunque cosa, ora sono diventati tutti come me, mi sento meno sola”.

Infine un inedito retroscena sul suo passato: “Mi hanno anche bocciata due volte, sfidavo i professori: Michela vai fuori. E io non ci andavo. Mi divertiva essere ribelle e trasgressiva davanti ai miei compagni di classe, oggi dico non fatelo. Avevo l’identità della sfigata, facevo fotoromanzi per emanciparmi e avere un po’ di soldini nel bar davanti alla mia comitiva dove davo baci per finta. Ci si conosceva tutti. Da ragazzina mi chiamavano surf, zero seno e denti grandi. Se ero bullizzata? Beh, un po’ sì. Recitare è stata la mia rivincita interiore”.

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