Omicidio Yara Gambirasio, nuove prove sul dna: Bossetti spera nella scarcerazione

Nuove svolte per il caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, la Cassazione riaccende le speranze per il condannato Massimo Bossetti.

Dopo undici anni d’indagini la corte di Cassazione si è espressa nuovamente sul caso di omicidio che ha visto come vittima la giovanissima Yara Gambirasio, accordando a Massimo Bossetti e ai suoi legali una nuova udienza. Il sospettato, dunque, verrà prossimamente convocato alla corte d’assise di Bergamo. Ricordiamo ai lettori che Massimo Bossetti è già stato condannato all’ergastolo colpevole dell’omicidio della tredicenne, ma la sentenza potrebbe cambiare in seguito all’esame di reperti giudicati “secondari” a inizio indagini.

Yara Gambirasio, Cassazione favorevole alla nuova analisi dei reperti: Bossetti potrebbe essere innocente

Davanti alla corte d’assise di Bergamo verrà esaminato ancora una volta lo stato di conservazione di alcuni reperti utilizzati come prove del caso, reperti che in passato sarebbero stati giudicati “secondari” ma che secondo i legali di Bossetti oggi risulterebbero essere prove fondamentali per la difesa del condannato. Undici anni fa il dna dell’uomo 51enne emerse sia sull’arma del delitto che nell’intimo indossato da Yara, morta all’età di 13 anni. Secondo la difesa di Bossetti il dna mitocondriale potrebbe appartenere ad un secondo soggetto, definito “ignoto 2″, e per questo meriterebbe di essere posto nuovamente sotto esame. La corte di Cassazione ha accolto la richiesta dei legali di Massimo Bossetti, esposta durante l’udienza del 19 maggio.

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“Abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenere che quel dna lì era sbagliato” ha spiegato l’avvocato Claudio Salvagni. “Dopo 10 anni la tecnologia per le analisi del Dna è decisamente migliorata, quindi pensiamo sia giusto poter fare nuovi esami”. Nell’attesa che i reperti vengano analizzati nuovamente, Bossetti resta in carcere. Il suo avvocato ha raccontato ai giornalisti che l’uomo è “molto in tensione per questi ultimi sviluppi” ma anche fiducioso. Il legale ha spiegato che “una volta avuto l’esito delle analisi provvederemo a chiedere la revisione del processo perché essendo assolutamente convinti dell’innocenza di Bossetti, siamo convinti che dalle nuove analisi sui reperti avremo gli elementi utili per arrivare alla revisione del processo”. Continueranno, dunque, a lottare per provare l’innocenza dell’uomo.

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