Paola Ferrari, il vaffa in diretta scatena il putiferio: cosa succede ora

Secondo il tribunale l’insulto rivolto da Mino Raiola a Paola Ferrari non consiste in reato, la giornalista ricorrerà in appello.

Circa quattro anni fa, nel corso di una conferenza stampa, Mino Raiola ha risposto alle parole di Paola Ferrari riguardo il rinnovo contrattuale di Gigio Donnarumma. Già in quella occasione il super procuratore aveva avviato un tira e molla con la dirigenza rossonera per il rinnovo del suo assistito e Paola non aveva gradito quel comportamento. In un tweet infatti commentata in questo modo:

“Donnarumma non deve indossare la maglia della Nazionale per almeno un anno. Codice etico? Quale peggior esempio di chi tradisce per i soldi? Chi indossa quella maglia deve essere un esempio per i giovani e lui non lo è più”.

Le parole della giornalista non sono piaciute a Mino Raiola, il quale in una successiva conferenza stampa ha deciso di rispondere apertamente alla proposta di Paola Ferrari di negare la nazionale a Gigio Donnarumma:

“Ho sentito dire da Paola Ferrari che Donnarumma dovrebbe lasciare la Nazionale per il codice etico, detto da una che ha il marito che gestisce i fondi e che pensa ai soldi quando si sveglia al mattino e quando va a letto la sera. Perciò io mi inca..o con quella Paola. Come ti permetti di dire codice etico. Ma vaffa… tu e tutto il fondo Carlyle”.

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Mino Raiola assolto dal tribunale, Paola Ferrari pronta al ricorso

Dopo quelle dichiarazioni, Paola Ferrari ha querelato Mino Raiola, chiedendo un risarcimento di 5 milioni di euro. A quattro anni di distanza dall’accaduto, il tribunale ha assolto il procuratore spiegando che: “Il marito della Ferrari e Raiola perseguono lo stesso scopo. E gli insulti rientrano nel diritto di critica e, seppur lesivi, sono collegati alla manifestazione di un dissenso ragionato, non è un’aggressione gratuita”.

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Successivamente alla sentenza Paola Ferrari ha dichiarato: “Sono della linea che le sentenze vanno accettate, ma ricorrerò comunque in appello”. A suo avviso, infatti, al di là dell’insulto il comportamento tenuto da Mino Raiola è stato gravissimo, poiché lesivo della dignità: “Non si può permettere di essere insultati anche attraverso i mezzi di stampa, come concetto e come precedente”.

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