Raoul Bova, la rivelazione sconvolgente: “L’ho scoperta così”

In una recente intervista dedicata al ruolo di Don Massimo in Don Matteo, Raoul Bova ha rivelato qualcosa di molti intimo e personale che ha lasciato tutti senza parole.

La nuova stagione di Don Matteo non sarà storica solo per il pubblico a casa che dovrà accettare l’addio di Terence Hill e l’arrivo di Raoul Bova nei panni di Don Massimo, ma anche per l’attore e sex symbol italiano. Abbiamo parlato a più riprese del perché Lux Vide abbia dovuto virare sull’arrivo di Raoul al posto di Terence: lo storico protagonista della serie voleva che Don Matteo diventasse una serie da poche puntate all’anno, ma il produttore aveva bisogno di maggiori puntate per ragioni pubblicitarie e dunque economiche.

Raoul BovaMeno si è parlato di ciò che ha rappresentato per Raoul Bova questo nuovo ruolo. Un ruolo in una serie importante, amatissima da milioni di telespettatori e che comporta dunque una grossa responsabilità per lui. Don Massimo si presenta come un parroco più moderno, un personaggio più stratificato e complesso di quanto non fosse Don Matteo. Dopo una giovinezza passata in contesti di caos e divertimento fine a sé stesso, il nuovo parroco di Spoleto ha avuto una crisi personale ed ha trovato la fede. Quando arriva in canonica non sa bene cosa deve fare, non sa come portare avanti il lavoro del collega, deve imparare tutto da zero.

Una scelta di sceneggiatura che si sposa perfettamente con la difficoltà che deve affrontare l’attore nel dover sostituire un’icona e non rimanerne schiacciato. Credibile risulta infatti che a differenza del suo predecessore, sempre sicuro di sé e pronto all’azione, lui sia incerto, confuso, bisognoso di consigli e di aiuto per un ruolo che deve imparare e che inizialmente non gli compete.

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Raoul Bova ha trovato la fede grazie a Don Matteo

C’è un altro aspetto che combacia alla perfezione tra la vita di Raoul Bova ed il nuovo ruolo. L’attore ha visto nella chiamata di Lux Vide un segno divino. Questi sono stati anni difficili per lui, non solo la pandemia che ha sconvolto la vita di tutti ed ha frenato il lavoro del mondo dello spettacolo, ma anche la scomparsa dei genitori che lo ha colpito nel profondo e lo ha portato spesso a rifugiarsi nella fede per trovare la forza di andare avanti, il senso della vita.

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Lo stesso attore infatti dice: “L’arrivo di questo ruolo lo considero un segno: negli ultimi mesi mi capitava spesso di riflettere sulla mia fede”. Un segno che la sua vita e la sua carriera stanno prendendo una strada nuova, differente, che potrebbe portarlo ad un ulteriore step di notorietà ed affetto ricevuto dal pubblico. Sull’importanza del ruolo nella sua crescita personale, Raoul Bova ha poi detto: “Da quando ho cominciato mi sono reso conto di quanto l’amore a volte fosse discriminante. Non amiamo sempre tutto, invece cercare di amare tutto e tutti è stato un lavoro che mi ha fatto crescere come essere umano”.

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