The Jackal, la denuncia di Aurora: “Cacciata dalla partita del cuore perché donna”

I The Jackal hanno denunciato un retroscena sulla Partita del Cuore che ha dell’incredibile: Aurora è stata cacciata solo perché donna.

Se ad un evento benefico, organizzato per raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro, si verificano episodi di sessismo, allora significa che la lotta per i diritti delle donne è ben lungi dall’essere risolta. Ciò che è accaduto ad Aurora dei The Jackal ha dell’incredibile e se non lo avessero raccontato loro sui social si stenterebbe anche a credere. Ciro Priello e Aurora erano stati convocati dagli organizzatori per far parte della squadra per la ricerca capitanata da Andrea Agnelli.

Giunti in albergo, i due comici si sono seduti al tavolo con i cantanti presenti, ma ad un tratto il loro incontro è stato interrotto da Gianluca Pecchini: “Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti — ha spiegato Aurora — ma il direttore generale Gianluca Pecchini ha detto non potevamo stare seduti lì”. E’ Ciro che sottolinea subito: “O meglio, che Aurora non poteva”. I due comici hanno pensato ad un misunderstanding ed hanno spiegato che lei non era l’accompagnatrice, ma una delle giocatrici: “Non mi far spiegare perché non puoi stare seduta qua, alzati e basta”.

The Jackal, la denuncia: “Quando mai le donne hanno giocato a calcio?”

A quel punto Aurora Leone e Ciro Priello hanno preso la questione di petto, hanno spiegato che la ragazza aveva una convocazione scritta e che le hanno anche fornito il completino per scendere in campo. Pecchini, però, non ha voluto sentire ragioni e pare le abbia detto: “Eh, il completino te lo metti in tribuna. Da quando in qua le donne giocano?”. A quel punto entrambi si sono alzati e se ne sono andati infuriati. Tutti i cantanti e i giocatori presenti si sono scusati con loro, ma il risultato non è cambiato.

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In seguito alla denuncia dell’accaduto sui social, l’attrice comica ha ricevuto il sostegno e la solidarietà di tantissimi utenti. Persino la Nazionale Cantanti ha espresso pubblicamente il proprio disappunto per quanto successo con un comunicato nel quale si legge: “Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Berté, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi delle tantissime donne che dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile) hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della ‘Partita del Cuore‘”.

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I rappresentanti della squadra si dissociano poi da qualsiasi genere di comportamento sessista e razzista, scrivendo: “La Nazionale Italiana Cantanti non ha mai fatto discriminazioni di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e follower. C’è solo una cosa nella quale la Nazionale Italiana Cantanti non è mai scesa a compromessi: noi non possiamo accettare ARROGANZA, MINACCE, MALEDUCAZIONE E VIOLENZA VERBALE DAI NOSTRI OSPITI”.

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