Alessia Cammarota, il dramma dell’aborto: “Non voglio più figli”

L’ex corteggiatrice di ‘Uomini e Donne’ Alessia Cammarota sbotta contro chi diffonde voci su una sua gravidanza e parla dell’aborto subito.

Divenuta nota al grande pubblico come corteggiatrice di ‘Uomini e Donne’ e amata per il suo rapporto con Aldo Palmieri, Alessia Cammarota in questi anni ha sempre avuto un occhio di riguardo per i suoi fan, per le loro richieste e le loro domande. Tuttavia le continue voci emerse in questo periodo su una sua presunta gravidanza le hanno dato noia e nelle scorse ore l’ex corteggiatrice ha perso la pazienza e chiarito una volta per tutte la questione.

Nel farlo Alessia spiega che non aveva e non avrebbe alcuna intenzione di alimentare le discussioni a riguardo e che ha sperato sempre che le voci si sarebbero placate da sole. Tuttavia il fatto che non sia successo l’ha messa a disagio, l’ha fatta sentire non in pace con la propria coscienza e questo alla fine non lo poteva sopportare.

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Alessia Cammarota perde la pazienza: “Mi sono rotta il c***o”

Madre già di due bambini, Alessia ha letto spesso di voci su una sua possibile terza gravidanza e questo le ha causato disagio. Il motivo di tale disagio è legato al fatto che la terza gravidanza c’è stata davvero, ma la gestazione è andata nel peggiore dei modi: “Mesi fa è morto il mio terzo figlio“. Un dolore che l’ex corteggiatrice non è riuscita a superare e che vorrebbe archiviare. Ovviamente superare il lutto le viene sempre più difficile se si continua a parlare di una sua possibile gravidanza.

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Per questo con lo sfogo di qualche ora fa, Alessia ha sostanzialmente chiesto rispetto per una questione privata e molto delicata: “Non si augura a una donna a cui è morto un figlio una gravidanza” e successivamente aggiunge: “Mi sono rotta il ca..o di sentirmi sbagliata perché non voglio un’altra gravidanza. Mi fate sentire sbagliata, mi avete fatto sentire non al mio posto, mi avete fatto sentire non abbastanza madre”, quindi conclude spiegando di avere il diritto di elaborare il lutto e di: “Non voler essere più madre”.

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