Bruno Barbieri, la verità sul rapporto con gli altri giudici di Masterchef: e su Cracco….

Bruno Barbieri, cuoco stellato di Masterchef, svela alcune curiosità sul talent show culinario e il suo rapporto con i colleghi giudici. 

bruno barbieri

Alzi la mano chi non conosce, o almeno riconosce, il volto di Bruno Barbieri. Lo chef emiliano è ormai un volto familiare della televisione italiana. E’ entrato nel cuore del pubblico di MasterChef Italia fin dalla sua prima apparizione nel programma, ormai più di dieci anni fa. E ora che sta per compiere 60 anni, il prossimo 12 gennaio 2022, in un’intervista al settimanale Oggi fa un bilancio della sua vita e della sua carriera, togliendosi anche qualche sassolino dalle scarpe.

Il retroscena di Bruno Barbieri

Lo storico volto di MasterChef Italia, seguitissimo format di Sky Uno, ha raccontato la sua esperienza come giudice e del rapporto con i colleghi, mettendo subito in chiaro che gli unici chef con i quali ha legato sono Locatelli e Cannavacciuolo, con i quali ha instaurato una sincera amicizia: “Io ho sempre pensato che il trio Locatelli-Cannavacciuolo-Barbieri sia quello che ha funzionato di più – ha detto -. È chiaro che Antonino è il giudice con cui ho più feeling. Locatelli poi…c’era bisogno di un paciere e infatti noi lo chiamiamo ‘l’avvocato’, perché io e Antonino siamo una fiction tutti i giorni. Quello che mi sono sempre domandato è perché noi non abbiamo un ristorante insieme, perché non abbiamo fatto un film insieme, magari un cinepanettone. Ci sentiamo, anche fuori dal set, con gli altri non era così”.

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In ogni caso, con altri giudici del passato come Carlo Cracco e Joe Bastianich non ci sono stati dissapori con loro: “Non mi sono trovato male con nessun giudice, non lo dico per convenienza – assicura Barbieri -. Con gli altri non ci siamo mai telefonati fuori dal programma, non siamo mai andati a mangiare una pizza fuori dal set”. E a chi lo accusa di essere “cattivo”, lo chef stellato risponde che c’è qualcosa che lo manda su tutte le furie ed è più forte di lui: “Quando qualcuno che non sa furbeggia”.

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Barbieri ha poi ricordato di essere cresciuto in una piccola cittadina e di essere stato abituato dalla sua famiglia a dare valore al cibo: “Cucinavamo tutto in casa; quando tu cresci in un posto così, in un piccolo paese sulle colline, che cosa ti entra nell’anima? A me è entrata quella cosa lì, l’odore della campagna, l’odore della pioggia”. A seguire la lunga gavetta sulle navi da crociera, con turni di quasi venti ore al giorno: “Mi è stata data una chiave della cabina e una coperta. Ci stavano anche cinque persone. Una avventura durissima. Tutto era in inglese, sulla nave lavoravano 150 cuochi. Guarda io dopo un mese volevo tornare a casa, scrivevo delle lettere che i miei quando le leggevano avrebbero mandato un aereo a prendermi. Lavoravo 19 ore al giorno, le colazioni del mattino erano alle 5, 800 omelette tutte le mattine, le facevo a occhio, guardavo sei padellini insieme. Preparavo 30 uova per la Bernese a mano, se si fossero smontate ti buttavano in mare”. L’unico rammarico? Non aver avuto figli. “Mi pesa un po’. Però, attenzione mai dire mai nella vita”, conclude.

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