Fabrizio Corona devastato dal lutto: “Per me era come una madre”

Fabrizio Corona parla pubblicamente del dolore provato nell’apprendere la notizia della morte di una donna che gli è stata accanto in questi anni.

Fabrizio Corona ha passato degli anni difficili. Il carcere ha fiaccato la sua resistenza ed in un certo senso demolito la sua personalità. L’ex re dei paparazzi è apparso una persona completamente diversa negli ultimi due anni: mai sopra le righe, mai provocatorio, rispettoso delle regole e desideroso di dare peso alle cose importanti: il figlio e gli affetti più cari. Che si tratti di una persona diversa lo ha sottolineato la reazione estrema avuta alla notizia del ritorno in carcere.

Le altre volte, infatti, Corona aveva contestato la decisione con veemenza, chiedendo giustizia, proclamandosi vittima del sistema. Questa volta, invece, ha minacciato di farsi del male, chiedendo aiuto e compassione. Fabrizio è evidentemente emotivamente scosso e sembra voglia davvero lasciarsi alle spalle il passato per costruire un futuro distante dalla vita precedente. Dato il rischio di autolesionismo (gli erano già stato concessi i domiciliari per fattori psicologici), il tribunale gli ha concesso di restare ai domiciliari.

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Fabrizio Corona sconvolto dall’improvviso lutto: “Era come una madre”

Parte del merito di questo cambiamento, dell’aspirazione di costruirsi un nuovo futuro è stato di Severina Panarello, responsabile dell’Ufficio per l’esecuzione penale esterna. Una donna che si è battuta finché ha potuto per concedere il reinserimento dei carcerati nella società e nel mondo del lavoro. Con lei Corona aveva un rapporto stretto, ma purtroppo Severina è venuta a mancare nelle scorse ore. La notizia della morte lo ha sconvolto, è stato proprio l’ex re dei paparazzi a parlarne e spiegare quanto Severina sia stata importante per lui.

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Fabrizio Corona spiega il loro rapporto: “Le ho voluto bene come una madre. Ho pianto solo con lei, davanti a lei, per gioia, dolore, emozione, sconforto. Ha vissuto per tutti noi detenuti, affinché venissero riconosciute le pene alternative come un valore della costituzione per ricominciare nel modo giusto una nuova vita”. E successivamente rivela la sua disperazione per la scomparsa di un’amica così importante: “Mi ha insegnato a credere nella giustizia governata da persone uniche e oneste come lei. Ho capito con lei che il bene esiste che i valori sono importantissimi. È stata il mio punto di riferimento per più di dieci anni. Come faccio ora senza di lei? Ho un vuoto enorme e una grande sofferenza. le voglio un bene immenso ‘doc’. Buon viaggio dottoressa continua a proteggerci da lassù”.

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