Magalli, la guerra con Adriana Volpe continua anche dopo la condanna

In seguito alla condanna per diffamazione ai danni di Giancarlo Magalli, la lite tra il conduttore e Adriana Volpe continua a distanza.

Qualche giorno fa è giunta la notizia della condanna per diffamazione ai danni di Giancarlo Magalli. Il conduttore è stato dunque ritenuto colpevole dal giudice in merito alle accuse mosse contro di lui dall’ex collega Adriana Volpe. Il conduttore Rai, poco dopo la condanna ha deciso di scrivere un post per chiarire che si è trattato di una condanna lieve:

“Dato che tra 5…4…3…2…1 la Volpe inonderà il web di comunicati stampa riguardanti la mia condanna esemplare per un’intervista in cui io parlavo del Me Too e NON la nominavo affatto, volevo anticiparla specificando che il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare) una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò). Questo prima che dica che sono stato condannato all’ergastolo o a 10 milioni di risarcimento”.

In seguito al post di Magalli, anche Adriana Volpe ha commentato la cosa, lamentandosi del fatto che l’ex collega l’abbia attaccata nuovamente invece di chiederle scusa: “Caro Magalli,
ieri il tribunale di Milano ti ha condannato per il reato di diffamazione aggravata. All’uscita invece di chiedermi scusa sei corso fuori a scrivere un post su Facebook tentando di distorcere e sminuire questa sentenza che invece ha una portata e peso straordinari.
Hai scritto cose false e come sempre screditanti. I giornali leggendo il tuo post hanno subito riportato titoli come ‘Magalli deve pagare solo una multa’, ‘Sono stato multato’
NO GIANCARLO SEI STATO CONDANNATO!“.

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Magalli contro Adriana Volpe: la guerra tra i due avrà mai fine?

Viste le recenti evoluzioni, una lettrice di ‘Nuovo‘ si è chiesta ed ha chiesto ad Alessandro Cecchi Paone – curatore di una rubrica sulla tv per il settimanale – se questa faida mediatica e legale avrà mai fine. La donna ritiene anche che sarebbe stato meglio non ricorrere ai tribunali e che adesso questa faida ha stancato proprio tutti.

Cecchi Paone concorda con il fatto che i due avrebbero potuto risolvere la questione in maniera differente: “Penso che fra colleghi non bisognerebbe mai finire in tribunale, in mezzo a cause giudiziarie. Anche perché, diciamoci la verità, nei palazzi di giustizia sarebbe meglio occuparsi di casi ben più gravi e di interesse generale. I personaggi pubblici, come i giornalisti e i politici, hanno mille spazi di ribalta e difendersi o contrattaccare se si sono sentiti offesi da qualcosa o qualcuno”.

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In conclusione, come la sua lettrice, anche Alessandro Cecchi Paone si augura che in futuro entrambi mettano una pietra sopra questa vicenda e vadano avanti. Il pubblico infatti vuole vederli fare televisione e si augura che già a partire dai prossimi mesi entrambi possano fare ciò che gli riesce meglio e per cui sono diventati noti.

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