Mario Paciolla, chi era il cooperante morto in Colombia: spunta la verità

Si chiama Mario Paciolla l’operante italiano trovato senza vita in Colombia. Ora la domanda è una: si tratta di suicidio o di omicidio?

Era il 15 luglio 2020 quando il corpo di Mario Paciolla viene ritrovato senza vita: solo cinque giorni dopo sarebbe dovuto tornare in Italia, ma qualcosa è andato storto. Per le autorità della Colombia (dove si trovava per lavorare con l’Onu), il giovane si sarebbe tolto la vita: in questa storia però tante cose non sono chiare. Se Mario si è davvero impiccato, perchè sono state ritrovate delle tracce di sangue nella suo appartamento? Secondo i medici italiani (che hanno effettuato la seconda autopsia) la ferita sul collo del giovane non sarebbe bastata per procurare il decesso.

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La madre del giovane, Anna Motta, continua a chiedere giustizia per il figlio. “Non sappiamo nulla su quanto è accaduto” ha spiegato la donna: la procura sta mantenendo il silenzio sulle indagini, lasciando all’oscuro anche i genitori di Mario. “Da quel terribile giorno la nostra vita è rimasta sospesa nella sofferenza e nel dolore”. Nonostante tutto, però, Anna ed il marito Giuseppe non si sono arresi: “Sappiamo che la verità su nostro figlio è nascosta negli ultimi cinque giorni della sua vita. Non ci fermeremo mai”.

Cosa è successo a Mario Paciolla? La verità nascosta

Mario era un giovane attivista: da tempo collaborava con l’Onu alla verifica degli accordi di pace tra il governo colombiano e le Forze armate rivoluzionarie. Che sia stato proprio questo suo lavoro a metterlo in una situazione difficile? Secondo qualcuno sì. Una giornalista del posto (che conosceva Mario personalmente), avrebbe detto che il giovane stava lavorando ad un rapporto considerato ‘scomodo’. Se questo documento esiste davvero, però, è tenuto ben nascosto.

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C’è di più: giorni prima della sua morte, Mario aveva confidato ai genitori di essere preoccupato. Il giovane aveva paura per la propria incolumità: “Si sentiva con la famiglia confessando la sua apprensione per strani comportamenti di gente a lui nota che lo facevano sentire minacciato”. E’ possibile, quindi, che qualcuno lo abbia ucciso per impedirgli di tornare in Italia?

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