Pensioni, la svolta a partire dal 2024: ecco le ultime novità

Uscita anticipata dal lavoro con Quota 102 per l’anno 2022, Quota 103 nel 2023 e Quota 104 nel 2024: è l’ipotesi del ministro Daniele Franco per la riforma delle pensioni.  

Novità nel cantiere della riforma delle pensioni. Uscita anticipata dal lavoro a Quota 102 per l’anno 2022, a Quota 103 nel 2023 e a Quota 104 nel 2024: è l’ipotesi messa in campo dal ministro Daniele Franco per sostituire Quota 100 (62 anni d’età e 38 di contributi), come noto in scadenza il 31 dicembre. Questa l’ipotesi appena lanciata del ministro dell’Economia Daniele Franco.

Le nuove misure sul fronte delle pensioni

Sono ancora molti i nodi da sciogliere sul fronte della previdenza, dall’ampliamento a nuove categorie dell’Ape sociale alla proroga di Opzione donna, fino all’ampliamento del contratto di espansione (uscita anticipata dal lavoro fino a 5 anni prima dal momento in cui si maturano i requisiti di legge: 67 anni o 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, uno in meno per le donne). Senza dimenticare la questione dell’adeguamento (22 milioni di interessati) all’inflazione degli assegni in essere.

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Quota 100 è troppo costosa, ma La Lega rilancia con Quota 41, cioè la pensione con 41 anni di contributi. C’è in realtà un’altra ipotesi (ma meno probabile) sul tavolo del governo che prevede il ritorno alla situazione pensionistica ante riforma del governo giallo-verde dopo un biennio di Quota 102, magari con una particolarità (nel 2023 l’assegno sarebbe calcolato con metodo contributivo). Il vantaggio? Riduzione dei costi e affermazione del  principio che non devono essere i giovani a pagare il debito futuro di chi sceglie di andare in pensione prima oggi. Con Quota 104, invece, si va in pensione a 66 anni. L’impatto sulla spesa pubblica è ora difficilmente calcolabile, dato che dipenderà molto dalla previsione o meno di una base minima di età e contributi raggiunti.

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