Raffaella Carrà, l’eredità della conduttrice: cosa accade dopo la sua morte

Raffaella Carrà si è spenta a soli 78 anni lasciando un vuoto immenso nei cuori di tantissime persone e un’eredità importante

Raffaella Carrà

Nella giornata di ieri, 5 luglio, si è spenta a 78 anni una delle donne più importanti del mondo dello spettacolo in Italia e che ne ha fatto la storia: Raffaella Carrà. Nel corso della sua comunque lunga vita, sebbene non abbia mai avuto figli biologici, ne ha avuti molti altri. Era legatissima ai due nipoti, Federica e Mattia, che la regina del Tuca Tuca considerava quasi come suoi. Inoltre, da grande filantropa quale era, Raffaella Carrà nel corso della sua vita è riuscita a far adottare più di 150.000 bambini in tutto il mondo. Questo dà una minima idea dell’immensità della sua propositività, gentilezza e cura verso il prossimo, caratteristiche che la rendevano una donna davvero speciale.

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raffaella carrà

Ma a chi andrà l’eredità di Raffaella Carrà?

Se si vuol parlare dell’eredità di Raffaella Carrà, si deve in prima istanza scindere l’argomento in due. Da un lato c’è l’eredità materiale, fisica…di questo al momento non sappiamo molto. Si sa che la Carrà non avesse discendenti diretti, visto che non ha mai avuto figli, tuttavia si pensa che possa andare ai nipoti cui era molto legata. Riguardo il non essere mai diventata mamma, la stessa showgirl una volta disse: “Se non sono arrivati cosa devo fare? Non mi sono mai accanita e ho accettato quello che Madre Natura ha scelto per me. Ci ho pensato tardi. La dimensione genitoriale in fondo si può vivere in tanti modi“.

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Dopo aver toccato la sfera materiale, c’è un altro tipo di eredità che Raffaella Carrà sicuramente ci lascia: quella artistica. Una donna di spettacolo come lei, capace di tenere un palco a 360 gradi, lascia un vuoto enorme. Era in grado di ballare, recitare, cantare, condurre…il tutto facendolo passare per una passeggiata in un campo di primule. Sarà davvero difficile per una persona sola riuscire a raccogliere un’eredità tale, ma l’importante è che non si perdano gli insegnamenti fondamentali per poter fare spettacolo.

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