Verissimo, la verità sugli ultimi giorni di Stefano D’Orazio: “E’ stato terribile”

A un anno di distanza dalla morte di Stefano D’Orazio, la moglie è tornata a parlare di lui a Verissimo: “Ho smesso di vivere”.

E’ passato un anno, ma Tiziana Giardoni non ha mai smesso di pensare a suo marito (e, come lei, i tantissimi fan dei Pooh). Stefano D’Orazio se n’è andato a 72 anni il 6 novembre dell’anno scorso: lottava da tempo contro una brutta malattia, ma a portarselo via alla fine è stato il covid. Un momento straziante, sia per la famiglia che per il pubblico: “E’devastante immaginarlo morire in solitudine” aveva commentato l’amico Dodi Battaglia.

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Stefano e Tiziana si sono sposati nel 2017 (dopo ben 14 anni di relazione), quell’amore non è ancora finito. Come spiega lei stessa a Verissimo, il giorno in cui D’Orazio è morto si è portato via con lui un pezzetto della moglie. “Quando Stefano è scomparso sono morta insieme a lui” ha spiegato solennemente Tiziana, che ancora soffre molto per la perdita.

Verissimo, gli ultimi giorni di Stefano D’Orazio

Tutto è iniziato con una buona notizia: il padre di Tiziana ha finalmente sconfitto il cancro ed ha pregato le figlie di festeggiare con lui. La Giardoni non era sicura (era appena scoppiato il piccolo della pandemia da covid-19), ma Stefano l’ha convinta ad andare. “Mai avrei pensato potesse succedere qualcosa” ha spiegato Tiziana a Verissimo, “invece dopo un paio di giorni mia sorella iniziò ad accusare alcuni sintomi”. E’ l’inizio della fine: anche Stefano e la moglie risultano positivi al tampone.

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Inizialmente nessuno dei due ha presentato i sintomi classici del covid, finché una notte il batterista dei Pooh non si è svegliato con la febbre alta. Da quel momento, Tiziana non l’ha più visto: pur essendo positiva anche lei, i dottori non hanno potuto farla entrare nella stanza del marito. “Quel giorno ho smesso di vivere perché mi sono sentita in colpa. Non ci credevo, è stato tutto così terribile” ha confessato la donna, che da quel giorno si è chiusa in un disperato silenzio.

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